Recensione: Kingsport – Stagione 1

Editore | Uno Studio in Rosso |
Autori | Dario Sicchio, Letizia Cadonici e Francesco Segala |
Prima pubblicazione | 28 ottobre 2016 |
Prima edizione italiana | 28 ottobre 2016 |
Formato | |
Numero pagine | 80 |
Prezzo | 10,00 euro |
Attento a ciò che desideri…
Il passato non smette mai di tormentarti, specie se per tutti sei il colpevole, in una così piccola cittadina come Kingsport, produzione di Uno Studio in Rosso, di Dario Sicchio, Letizia Cadonici e Francesco Segala e con la supervisione di Michele Monteleone.
DALLA FINE ALLA CATASTROFE
La fine è già annunciata, il conto alla rovescia è partito: mancano ventiquattro ore alla fine e su questo scoglio in riva all’oceano stanno per abbattersi onde più grandi di ogni immaginazione, di tensioni sociali, di rapporti personali e forze ancestrali nascoste. Eppure esistono già degli sconfitti ancora prima che tutto si verifichi, come il padre di Ann, il vecchio sceriffo della cittadina, ormai distrutto dagli eventi e dalla malattia. Fu lui a trovare i corpi senza vita dei bambini rapiti dal mostro di Kingsport, il caso più rilevante di tutta la storia del porto americano. Da allora, nulla è più lo stesso. Il caso fu archiviato e l’unico indiziato, Mitchell Royce, scagionato: ma la nomea rimase, e il contadino si rinchiuse, solo con il suo dolore, nei campi di proprietà, un’alta muraglia di grano biondo svettante contro il cielo in tempesta. Fino ad oggi. Qualcosa di oscuro reclama il male, non vuole che tutto cada nell’oblio, che anzi si rinnovi, e finisca il suo dovere, ciò che è stato barbaramente compiuto.
UN “BROADCHURCH” SU CARTA
La storia, prodotta inizialmente per Verticomics, arriva su carta in occasione del Lucca Comics & Games 2016, in un volume che raccoglie i primi episodi usciti sul sito. Un’occasione per chi non conosceva il titolo, che pesca a piene mani dai thriller, unendo atmosfere degne della serie tv Fargo o Broadchurch a tipiche ambientazioni statunitensi. La ricchezza di non detto e di trame sotterrane, di rapporti segreti e follie private, trascina gli amanti del genere in una lettura piena di sorprese: un buon intrattenimento da gustare tutto di seguito, inframmezzato da lettere, reportage e saggi ad ogni capitolo, capaci di far ri-acquisire un respiro profondo per poi immergersi di nuovo nella narrazione. In tutto questo troneggia la famiglia Waite, un’assurda famiglia di Kingsport arrivata in America al tempo dei padri pellegrini del XVII secolo e da sempre portatrice di personaggi bizzarri e inquietanti. Il tratto grafico ondeggia fra due poli: posato quando ci si trova in città, nell’interno degli uffici, nei dialoghi degli osservatori esterni della vicenda; disturbante, sporco quando si entra in campagna, una sorta di terra di nessuno in cui gli istinti hanno il sopravvento sulla ragione e l’ordine costituito. Anche il colore conduce in questa direzione, con le tonalità fredde nel primo caso e quelle calde nel secondo, a scandire una sorta di differenza complementare fra i luoghi. Consigliato.
Nessuna Risposta
[…] tempesta sta per abbattersi su Kingsport. La città è stata evacuata, le strade sono deserte. Ma qualcosa di molto strano sta succedendo […]