ComputerGaming

Cgil e gioco da casinò: a Trento il Sindacato a favore della legge per contrastare la ludopatia

Nell’ormai lontano 2013, la Provincia Autonoma di Trento, approvava una legge dedicata al disciplinamento dei giochi da casinò. Questo provvedimento dovrebbe diventare operativo a breve con l’appoggio della Cgil del territorio: ma vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

La legge 13 del 2015 a contrasto della dipendenza da gioco

Il regolamento in questione, aveva l’obiettivo di attuare misure a tutela di un pubblico fragile, di fronte ad attività potenzialmente in grado di innescare forme di dipendenza.

Infatti, la legge 13 del 2015, prevede l’allontanamento dei giochi da casinò dai luoghi sensibili.

Si tratta di spazi particolarmente frequentati da minori e fasce della popolazione più fragili.

Le aree sensibili considerate nella misura sono le scuole di ogni tipologia; gli ospedali e i centri di aggregazione giovanile. E ancora, circoli della terza età, case di riposo, aree ricreative/sportive, ma anche luoghi di culto.

Insomma, accanto a questi punti di riferimento per la vita sociale, sia le sale da gioco che i dispositivi di slot, dovrebbero essere collocati ad almeno 300 metri di distanza.

Tuttavia, dal 2015, la legge in questione è stata prorogata fino ad oggi, poiché si voleva dare agli esercenti tutto il tempo per potersi adeguare alla normativa.

Il provvedimento a contrasto della ludopatia diventerà operativo ad agosto 2022

La legge menzionata diventerà operativa il 12 agosto, pena il rischio di multe fino a 5000 euro.

Quindi dopo 7 anni, la normativa consentirà di allontanare queste forme di scommessa da spazi a rischio per il tipo di pubblico che potrebbe fruirne, ma una parte della politica sembra essere contraria.

Infatti, Claudio Cia – consigliere di Fratelli d’Italia della Provincia Autonoma di Trento – non vede nel proibizionismo qualcosa di positivo, se si pensa alla perdita di posti di lavoro e della possibile proliferazione di attività clandestine dedicate al gioco.

Cia afferma che “non si può distruggere un settore che ha già perso cento posti di lavoro. Lavoratori che nonostante le promesse dei sindacati non hanno ancora trovato una nuova occupazione”.

Parole rinforzate da Domenico Distante di Sapar che dichiara la perdita del posto di lavoro di centinaia di addetti dell’industria del gioco e della Capogruppo della Lega Mara Dalzocchio, che vede nella questione problemi articolati e profondi.

Cgil: si rinforzino i servizi per l’impiego per supportare la perdita di posti di lavoro

Di tutt’altro parere la Cgil, che invece appoggia pienamente la legge a contrasto della ludopatia del 2015.

Infatti, Andrea Grosselli – segretario provinciale della Cgil di Trento – non considera reali le affermazioni di Cia, poiché non comprovabili tramite dati concreti.

Se le cose stanno davvero così, Grosselli invita ancor di più Cia a spingere l’assessore allo Sviluppo economico Spinelli, a fortificare i servizi pubblici dedicati all’impiego, sfruttando la posizione del politico all’interno della maggioranza.

Questo, in modo da riqualificare la forza lavoro proveniente dal comparto dei giochi da casino live.

Grosselli, inoltre, evidenzia come in questo periodo diverse imprese del territorio provinciale stiano cercando invano manodopera, senza esito positivo.

Per cui sarebbe compito della Provincia promuovere l’incontro fra domanda e offerta di lavoro dell’area. Il tutto tramite interventi mirati che richiedono investimenti, in un progetto di riqualificazione dei lavoratori precedentemente impiegati nel settore giochi.

Grosselli e la Cgil appoggiano la legge di 7 anni fa, che dovrebbe essere rispettata e attuata in ogni parte. Questo, poiché non si tratterebbe di una legge di demonizzazione del gioco, bensì di tutela dei giocatori in contesti chiaramente a rischio di problematiche.

Un provvedimento a contrasto, quindi, delle dipendenze da gioco e della ludopatia, che sono fenomeni dai costi sociali incalcolabili, con conseguenze negative imprevedibili.

Pulsante per tornare all'inizio